SINFONIE


SINFONIA PER SAN MICHELE

La festa di San Michele

Attraverso il ciclo dell’anno possiamo sperimentare interiormente ciò che avviene in Natura.

Iniziato ormai l’autunno, la natura stessa si accinge a riunire le sue forze in quello che esteriormente ci appare come un processo di decadimento, ma in realtà le forze di vita si radunano nelle profondità della terra, affinché, passate le fredde stagioni, la vita possa rigermogliare ancora. 

La festa di San Michele, che cade il 29 settembre, è l’occasione per celebrare ciò che nell’uomo si realizza in questo momento dell’anno.

Si tratta di un movimento dell’anima che dall’espansione estiva inizia a ritrarsi sempre più nella sua interiorità. 

Se l’estate porta ad un’espansione dei sensi dal centro verso la periferia, in cui la coscienza vive in uno stato di dormiveglia, completamente espansa verso la vita cosmica, l’autunno porta un movimento polare, dalla periferia verso il centro. L’uomo si affranca dall’elemento che in natura volge verso l’appassire e il ritirarsi nel grembo della Terra, per ritrarsi a sua volta nella sua interiorità in cui la coscienza desta è pronta a manifestarsi come auto-coscienza, compenetrata da forze di luce, vive e pure, che ardono sempre più all’aumentare dell’oscurità esteriore.

In questo momento dell’anno possiamo volgere lo sguardo all’interno di noi stessi, trovando così la luce interiore, la forza e il coraggio necessari per andare incontro al periodo più buio dell’anno, che ha il suo culmine con il solstizio d’inverno. 

Mentre percorriamo il corso dell’anno, attraverso le varie stagionalità, nel nostro organismo si svolgono processi sempre diversi che ricevono gli impulsi dal tessere delle forze attive nel cosmo. Con il finire dell’estate il cosmo inizia ad irradiare verso la Terra forze spirituali di cui abbiamo un esempio manifesto nelle stelle cadenti. 

Il ferro, da cui è forgiata la stessa spada di Michele, compenetra l’uomo portando potenti forze risanatrici e liberandolo da ogni paura. 

Con la festa di S. Michele celebriamo quindi il crescere dell’iniziativa interiore, la volontà dell’’azione libera da ogni paura e il forte volere contrario ad ogni timore.

Tutto questo viene portato ai bambini e ai ragazzi sotto forma d’immagine, attraverso canti, poesie e momenti solenni.

Preghiera di devozione

«Ciò che verrà, ciò che anche la prossima ora, il prossimo giorno mi potranno portare incontro, sebbene mi sia del tutto sconosciuto, non lo posso cambiare mediante alcuna paura o timore. Io l’attendo con il più profondo silenzio dell’anima, con la più assoluta calma del mare del sentire. Colui che può andare incontro al futuro con tale calma, e tuttavia non lasciar venir meno in alcun modo la sua energia, la sua forza d’azione, in costui le forze dell’anima possono svilupparsi nel modo più intenso e nella forma più libera. È come se davanti all’anima cadessero al contempo impedimenti su impedimenti, quando essa viene compenetrata sempre più da quell’atmosfera di dedizione di fronte agli eventi che fluiscono dal futuro. La nostra evoluzione viene ostacolata dalla paura e dal timore perché noi, attraverso le onde della paura e del timore, respingiamo quello che il futuro vuole far entrare nella nostra anima. La dedizione a ciò che viene chiamata “saggezza divina” presente negli eventi, la sicurezza che ciò che verrà deve essere e che, in qualche direzione, darà frutti fecondi, l’evocazione di tale atmosfera nelle parole, nei sentimenti e nelle idee: questo è lo stato d’animo della preghiera di devozione. Nella nostra epoca è veramente necessario imparare a saper vivere con vera fiducia senza alcuna preventiva rassicurazione esistenziale, con la fiducia nell’aiuto sempre presente del mondo spirituale. In verità, affinché oggi il coraggio non venga meno, non resta che “divenire sovrani” nella nostra volontà con la giusta disciplina e cercare il risveglio interiore ogni mattina e ogni sera.»

Rudolf Steiner
Dalla conferenza “L’intima natura della preghiera”, Berlino 17-02-1910


SINFONIA DI OTTOBRE verso San Martino

La transizione da San Michele a San Martino

Con l’addentrarsi nell’autunno la natura inizia a perire e il clima si fa sempre più freddo. L’anima umana, che ha vissuto un momento di grande espansione nel periodo estivo si trova difronte alla grande prova di risvegliare in sé la propria luce e calore interiore.

L’atmosfera di San Michele risveglia l’iniziativa individuale, attiva le forze di volontà ed esorta l’individuo a diventare più coraggioso. All’aumentare del buio esteriore corrisponde quindi un ravvivarsi della nostra luce interiore, di cui abbiamo un’immagine nella celebrazione della festa di San Martino.

Se con la festa di San Michele si celebra il coraggio individuale, con la festa di San Martino si esalta la luce interiore della carità e del riconoscimento dell’individualità altrui, mettendo in evidenza l’elemento della condivisione, che ci unisce e mitiga le pene dell’animo umano.

Tante piccole luci rischiarano la buia serata autunnale, in cui ogni bambino porta la propria lanterna in una passeggiata accompagnata da tutta la comunità educante. Questo ci ricorda che nel buio esteriore che stiamo vivendo in natura c’è una luce interiore sempre viva e risplendente che vogliamo portare nel mondo.


SINFONIA DI NOVEMBRE

PIOVON FOGLIE GIALLE

La nonnetta nello scialle
si rannicchia intirizzita.
Piovon foglie e foglie gialle
sulla terra insonnolita.
Nubi grigie, nubi nere
van pel ciel a stormi, a frotte,
volan rapide le sere
scende rapida la notte.


SINFONIA DELL’AVVENTO

Il periodo dell’Avvento coincide con le quattro settimane che precedono il Natale: è un periodo di preparazione, un tempo di paziente attesa, ascolto e raccoglimento.

Questo periodo viene vissuto senza grandi spiegazioni, ma molti sono i gesti e le esperienze intrise dell’attesa che avrà il suo compimento nel Natale:

  • il calendario dell’Avvento, che si percorre ogni giorno con nuova meraviglia e sorpresa
  • la luce delle candele della corona dell’Avvento, che cresce di settimana in settimana con l’arrivo degli angeli dal mantello blu, rosso, bianco e viola i quali scendono dai cieli per trovare nel cuore degli uomini il silenzio, la luce, il calore, il puro amore e la pace
  • la spirale d’Avvento, nella quale simbolicamente ogni bimbo percorre la via verso la propria interiorità, per accendere la propria luce e rischiarare con essa tutta la comunità
  • il presepe che si arricchisce ogni settimana di un nuovo regno: prima minerale, poi vegetale, successivamente animale ed infine dell’essere umano.

Durante l’Avvento abbiamo quindi la possibilità di approfondire il nostro rapporto con il mondo che ci circonda, celebrando la forza e la bellezza di tutti e quattro i regni, ma anche di coltivare le qualità del raccoglimento, del silenzio interiore, del calore, della luce e della pace del cuore.

La paziente attesa del periodo dell’Avvento ci indirizza verso una comprensione più profonda del nostro posto nell’Universo e di ciò che ci sostiene come individui e come umanità, per arrivare al Natale nella piena consapevolezza di essere uomini di fronte al cosmo intero.


SINFONIA DI DICEMBRE

“Le feste dell’anno si svolgono nel flusso del tempo. Noi possiamo aiutare i nostri bambini avviandoli in questo flusso del tempo che ha a che fare con il movimento e con il gesto. È proprio attraverso il gesto, il fare che il bambino si educa, cogliendo l’interiorità dell’adulto che il bambino vuole imitare.

Il bambino è movimento e l’adulto può “celebrare” le feste de l’anno che si ripetono con un ritmo uguale, cambiando qualche piccola cosa nella loro preparazione, in modo da rinnovare, ricreare a nuovo ogni volta.

L’evoluzione umana è un cammino, è una via al rinnovamento ed il Natale è la festa della “trasformazione”. L’uomo può ricevere nuovi impulsi spirituali se, celebrando le feste, si mette in contatto col cosmo; sole, luna e stelle stanno intorno al presepe perché nasce a mezzanotte il Bimbo-Sole. Questa festa è connessa con le nostre forze solari che sono il centro del nostro cuore ed il Natale è la festa che, come uomini, ci riunisce nel cuore, nell’amore attraverso la luce ed il calore dei nostri pensieri. Celebrare una festa con i nostri bambini significa mettere le basi per il futuro, perché la festa è un elemento sociale; là il bambino vede i suoi genitori ed i maestri uniti nel preparare e nel festeggiare e percepisce che non c’è una separazione fra casa e scuola.

Le famiglie si riuniscono e si ritrovano attorno a questa Nascita e nel presepe troviamo pietre, animali, piante, uomini ma anche angeli ed altri esseri spirituali ed elementi cosmici; avviene una fecondazione reciproca come tra terra e cielo.

Oggi più che mai abbiamo bisogno di lavorare con le forze solari del ritmo che in noi hanno la base fisica nel cuore e nel sistema della respirazione abbiamo bisogno di lavorare con l’arte, di ritmi di vita sani, di socialità, perché tutto concorre a portare l’uomo, nel vivere quotidiano, ad isolarsi e ad ammalarsi (non solo fisicamente).

Anche la festa ha un aspetto ritmico, la preparazione, allo svolgimento e il riordino sono tre fasi di cui la festa vera e propria è quella che occupa meno tempo. Per la festa ci devono essere tre cose, un cibo per il fisico (dolcetti, pane…), le decorazioni per l’anima, dei versi ed una fiamma (di cera vera) per lo spirito. Ma il Natale porta in sé anche tre gesti dell’anima particolari: ascoltare – cullare – donare.

Nel periodo dell’Avvento c’è un “ascoltare” in silenzio “ascoltare prima di vedere”; questa è la grandezza della terra assecondata dal cosmo e si sente nella quiete del cuore che qualcosa sta per avvenire.

Il secondo gesto è il “cullare”; con questa Nascita ed in ogni nascita, tutti cullano il bambino. Questo è un gesto archetipico che è salutare per il bambino che vive e cerca il ritmo.

Il terzo è il “donare”; donare col cuore cose che hanno senso e che noi abbiamo creato, cose semplici e più preziose. Perché donare? Perché ci è stato fatto il grande dono nel giorno di Natale di tanto tempo fa; con la nascita del Cristo l’uomo ha gradatamente conquistato la libertà di un pensiero autonomo e cosciente, cosa di cui prima non disponeva.

Nel periodo dell’Avvento c’è una tradizione del calendario con 24 porticine che giornalmente si aprono con i bambini; ogni giorno c’è un’immagine che porta passo passo alla completezza della nascita del bambino. Cosa significa questo calendario per noi? In questo periodo la separazione fra cielo e terra, tra uomini terreni ed esseri spirituali non è così netta; le porte delle stelle sono socchiuse e l’uomo le può aprire – se vuole – se si mette nella giusta disposizione. Noi ci rivolgiamo verso l’alto, ma anche da lassù, dal buio invernale, ogni giorno si apre a noi una luce e gli spiriti buoni ci guardano oltre l’oscurità e ci dicono:

“Non disperare, non sei solo!”

A Natale il cielo stellato si riflette nella terra come nelle acque calme di un lago e se l’anima dell’uomo, nella quiete interiore, diviene una culla, come fa la madre terra per ricevere il Bambino, allora anche nel nostro cuore avviene una nuova nascita.

Dopo l’Avvento abbiamo un periodo speciale di dodici notti; tra il Natale del Bambino e l’Epifania, dove i nostri pensieri e le nostre domande vengono sentile ed accolte e, se sappiamo “ascoltare”, forse … ci arrivano anche le risposte.”

Estratto da un testo di Rosa Maria Peternelli maestra di Sagrado


SINFONIA DI NATALE

Natale, il dono della Luce

Il Natale ci porta il dono della luce.

La luce del sole che in germe vive in ciascuno di noi viene scaldata e risvegliata dallo Spirito del Natale, e questo seme di luce interiore con l’arrivo del Natale è pronto per germogliare ed irraggiare quanto a nostra volta abbiamo da donare al mondo.

Prendiamoci quindi un tempo per illuminare gli intenti che vogliamo realizzare, impegnandoci a dare nutrimento a questo seme che vuole nascere, crescere, fiorire e dare nuovi frutti.

Se sapremo coltivare il silenzio interiore, potremo anche cogliere con il cuore la gratitudine per il Sole che continua a splendere in ciascuno di noi anche nel periodo più freddo e buio e dell’anno.

Ravviviamo questa fiamma di luce e calore che ci è stata donata, ispirandoci alla sua saggezza e alla grazia del suo amore.

Questo l’augurio per tutti i bimbi, le famiglie, le persone care alle nostra comunità e l’umanità intera a cui insieme stiamo guardando con speranza per un nuovo futuro.

Felice Natale di Luce e Calore


SINFONIA DI FEBBRAIO

Afferrando nuovi stimoli dei sensi

La chiarezza dell’anima riempie,

Memore dell’avvenuta nascita dello spirito

Lo sconvolgente divenire del mondo germogliante

Con la volontà creatrice del mio pensare

Da “Calendario antroposofico dell’anima” – Rudolf Steiner


SINFONIA DI PRIMAVERA

Io sono la primavera

Lucciole belle, venite da me,
son principessa, son figlia di re.
Ho trecce d’oro filato fino,
ho un usignolo che canta su un pino,
una corona di nidi alle gronde,
una cascata di glicini bionde,
un rivo garrulo, limpido, fresco,
fiori di mandorlo, fiori di pesco.
Ho veste verde di vento cucita,
tutta di piccoli fiori fiorita;
occhi di stelle nel viso sereno,
dolce profumo di viole e di fieno;
e per il sonno dei bimbi tranquilli
la ninna nanna felice dei grilli.


Renzo Pezzani


SINFONIA DI MARZO

Ecco, il raggio del Sole
sfavillante, lucente,
già s’avvicina.

E la sposa dei fiori
che fabbrica i colori
a lui lieta s’inchina.

Il raggio luminoso
tutto allora alla figlia
della Terra confida:

sì, le forze del Sole
che nascon dallo spirito
nella casa di Dio
odon suoni celesti;

e la sposa dei fiori
fulgida di colori
coglie intenta la voce
fiammante della luce.

Rudolf Steiner


SINFONIA DI APRILE

Rinasce e porta fiore

il seme che in terra muore.

Ma fior non può fiorire,

né frutto può nutrire,

se il seme non vuol morire.


Lina Schwarz


SINFONIA DI MAGGIO

“Se invece dei capelli sulla testa

ci spuntassero i fiori, sai che festa?Si potrebbe capire a prima vista

chi ha il cuore buono, chi la mente trista.

Il tale ha in fronte un bel ciuffo di rose:

non può certo pensare a brutte cose.

Quest’altro, poveraccio, è di umor nero:

gli crescono le viole del pensiero.

E quello con le ortiche spettinate?

Deve avere le idee disordinate,

e invano ogni mattina

spreca un vasetto o due di brillantina.”


Gianni Rodari “Filastrocche in cielo e in terra”